Yvonne do Amaral Pereira nacque il 24 dicembre 1900 nell'antica Vila de Santa Tereza de Valença, oggi Rio das Flores, nella parte sud dello Stato di Rio de Janeiro, alle 6 del mattino. Il padre era un piccolo negoziante, Manoel José Pereira Filho e la madre era Elizabeth do Amaral Pereira. Ebbe cinque fratelli più piccoli e uno più vecchio, figlio del primo matrimonio della madre.
A 29 giorni dalla nascita a seguito di un accesso di tosse, sopravvenne un soffocamento che la lasciò come morta (catalessia o morte apparente). Il fenomeno fu il frutto dei molti complessi di cui si faceva carico lo spirito, giacché, nell'ultima esistenza terrestre, era morta affogata per suicidio. Durante 6 ore permase in quello stato. Il medico e il farmacista attestarono la morte per soffocamento. Fu preparata la veglia funebre. La supposta defunta fu vestita con una ghirlanda e abito bianco e azzurro. Fu ordinata una piccola bara bianca. La madre si ritirò in una camera, dove fece una sincera e fervente preghiera a Maria di Nazareth, chiedendo che la situazione fosse definita, poiché non credeva che la figlia fosse morta. Istanti dopo, la bambina si sveglia in lacrime. Tutti i preparativi furono disfatti. Il funerale fu cancellato e la vita seguì il suo corso normale.
Il padre, di cuore generoso, disinteressato dei beni materiali, andò in fallimento per tre volte, giacché favoriva i clienti a pregiudizio proprio. Più tardi, divenne un funzionario pubblico, incarico che occupò fino alla sua disincarnazione, nel 1935.
Il focolare domestico fu sempre povero e modesto, conobbe difficoltà inerenti al suo status sociale, il che, secondo lei, la beneficiò molto, giacché ben presto si alienò dalle vanità mondane e comprese le necessità del prossimo. L'esempio di condotta dei genitori ebbe un'influenza capitale nel futuro comportamentale della medium. Era comune ospitare in casa persone bisognose e mendicanti.
A 4 anni già comunica audio-visualmente con gli spiriti, che considerava persone normali incarnate. Due entità le erano particolarmente care: lo spirito Charles, che considerava il suo padre terreno reale, dovuto a ricordi vivi di una incarnazione passata, in cui questo spirito era stato il suo padre carnale.
Charles, spirito elevato, fu il suo orientatore durante tutta la sua vita e attività medianica. Lo spirito Roberto de Canalejas, che fu un medico spagnolo a metà del XIX secolo, era l'altra entità per la quale nutriva un profondo affetto e con la quale aveva legami spirituali di lunga data e debiti da saldare. Più tardi, nella vita adulta, avrebbe mantenuto contatti medianici regolari con altre entità non meno evolute, come il Dr. Bezerra de Menezes, Camilo Castelo Branco, Frederic Chopin e altre.
A 8 anni si ripeté il fenomeno della catalessia, associato a distacco parziale. Accadde nella notte e la visione che ebbe la marcò per il resto della vita. In spirito, andò a finire davanti ad una immagine di “Gesù Cristo che porta la croce”, nella chiesa che frequentava. Chiedeva aiuto, perché soffriva molto. L'immagine, allora, prendendo vita, le diresse le seguenti parole: "Vieni con me figlia mia, sarà l'unica risorsa che avrai per sopportare le sofferenze che ti aspettano", accettò la mano che le veniva tesa, salì i gradini e non ricorda più niente. Di fatto, Yvonne Pereira fu una bambina infelice. Viveva tormentata da una immensa nostalgia dell’ambiente familiare che aveva avuto nella sua ultima incarnazione in Spagna e che ricordava con straordinaria chiarezza.
Dicono che considerava i suoi famigliari, principalmente suo padre e i fratelli, come estranei. La casa, la città dove viveva, erano totalmente estranee. Per lei, il padre vero era lo spirito Charles e la casa era quella della Spagna. Questi sentimenti divergenti e l'affioramento delle facoltà medianiche, facevano sì che avesse un comportamento considerato anormale dai suoi familiari. Per questo motivo, fino ai dieci anni, passò la maggior parte del tempo nella casa della nonna paterna.
Il suo focolare domestico era spiritista. A 8 anni ebbe il primo contatto con un libro spiritista. A 12 anni, il padre diede in regalò Il Vangelo secondo lo Spiritismo e Il Libro degli Spiriti. Che l'accompagnarono per il resto della vita, essendo la loro lettura ripetuta, un balsamo nelle ore difficili. A 13 anni cominciò a frequentare le sessioni pratiche di Spiritismo, che molto la incantavano, giacché vedeva gli spiriti comunicanti. Ebbe come istruzione scolastica la scuola primaria. Non poté, per motivi economici, fare altri corsi, il che rappresentò una grande prova per lei, giacché amava lo studio e la lettura. Fin da subito dovette lavorare per il suo proprio sostentamento, e lo fece con il cucito, ricamo, merletto, fiori, etc ... L'educazione patriarcale che ricevette, fece sì che vivesse lontana dal mondo. Ciò, da un lato, favorì lo sviluppo e il raccoglimento medianico, ma, dall'altro, la rese eccessivamente timida e triste.
Come già vedemmo, la medianità si presentò nei primi giorni di vita terrena, attraverso il fenomeno della catalessia, arrivando ad essere, questo, un fenomeno comune nella sua vita a partire dai 16 anni. La maggior parte delle narrazioni dell'oltre-tomba, dei romanzi, delle cronache e racconti riportati da Yvonne Pereira, furono collezionati nel mondo spirituale attraverso questo processo, nell’ora del sonno riparatore. La sua medianità, però, fu diversificata. Fu medium psicografo e di ricette (Omeopatia) assistita da entità di grande elevazione, come Bezerra de Menezes, Charles, Roberto de Canalejas, Bittencourt Sampaio. Praticò la medianità di incorporazione e passista. Possedeva medianità di effetti fisici, arrivando a realizzare sessioni di materializzazione, ma mai sentì attrazione per questa modalità medianica. I lavori, nel campo della medianità, che più le piaceva fare erano quelli di sdoppiamento, incorporazione e ricettario. Come fu detto, attraverso lo sdoppiamento notturno Yvonne Pereira navigava attraverso il mondo spirituale, sostenuta dai suoi orientatori, collezionando le cronache, racconti e romanzi con i quali oggi ci dilettiamo. Come medium psicofonico, poté entrare in contatto con ossessori, ossessionati e suicidi, ai quali dedicava un affetto speciale, essendo che molti di essi divennero spiriti amici. Nel ricettario omeopatico lavorò in diversi centri spiritici di varie città in cui dimorò durante i 54 anni di attività. Fu una medium indipendente, che non si sottometteva agli intralci burocratici che alcuni centri esercitano sui loro lavoratori, seguiva sempre la "Chiesa dell'Alto" e con essa esercitava la carità a qualsiasi ora e a qualunque giorno in cui fosse cercata dai sofferenti.
Fu una studiosa esperantista convinta e lavorò arduamente nella sua propaganda e diffusione, attraverso la corrispondenza che manteneva con altri esperantisti, tanto in Brasile, quanto all'estero. Fin da molto piccola coltivò lo studio e la buona lettura. A 16 anni aveva già letto opere di grandi autori come Goethe, Bernardo Guimarães, José de Alencar, Alexandre Herculano, Arthur Conan Doyle e altri. Scrisse molti articoli pubblicati su giornali popolari.
L’opera medianica di Yvonne A. Pereira si compone di 20 libri:
Memorie di un Suicida: opera dettata nel 1926 da Camilo Castelo Branco e completata da Léon Denis. Fu pubblicata solo 30 anni dopo. È un libello contro il suicidio; uno dei più profondi libri spiritici, che descrive con minuzie la valle dei suicidi, nel mondo spirituale, e la vita post-mortem di un suicida.
Nelle Tele dell’Infinito: il libro presenta una storia narrata dallo spirito Bezerra de Menezes e una novella trasmessa dallo Spirito Camilo Castelo Branco.
Amore e Odio: romanzo intorno ad un ex discepolo di Kardec che ricevette da questi un esemplare de "Il Libro degli Spiriti" all'epoca in cui esso fu lanciato. È il resoconto della triste, commovente e altruistica vita di Gaston de Saint-Pierre. Dettata dallo spirito Charles.
La Tragedia di Santa Maria: romanzo emozionante narrato dallo spirito Bezerra de Menezes, ambientato in una fattoria di Vassouras, Rio de Janeiro.
Rivelando l'Invisibile: in stile attraente, la medium Yvonne Pereira narra, sotto la supervisione di istruttori spirituali, una serie di fatti da lei osservati e vissuti nel mondo spirituale, ora in regioni celestiali, ora in veri abissi infernali, così come aveva fatto Dante nella Divina Commedia.
Resurrezione e Vita: Lev Tolstoj ci offre un'opera toccata dallo stesso umanismo che lo aveva ispirato quando era incarnato. La lettura aggrada, soprattutto perché l'autore imprime ammirevole valore letterario alle storie che racconta, facendoci tornare ai paesaggi e costumi imperanti nella vecchia Russia degli zar. Tre storie si stagliano: "Il sogno di Rafaela", che narra la sofferenza di una madre che perse la figlia piccola e l'insegnamento che un sogno può portare; "Il paralitico di Kiev" mostra la lotta di un nobile per vincere l'orgoglio. Ne "Il Segreto della Felicità", un uomo ci esemplifica l'amore incondizionato, come unico cammino verso la realizzazione.
Nelle Voragini del Peccato: magnifico romanzo che ci racconta la tragica storia dell'uccisione degli Ugonotti nella "Notte di San Bartolomeo", il 23 agosto 1572. Mostra una vita passata di Yvonne Pereira nella personalità di Ruth-Carolina de la Chapelle . È il primo volume di una trilogia che, preferibilmente, deve essere letta sequenzialmente.
Il Cavaliere di Numiers: secondo volume della trilogia che mostra la nostra medium nella personalità di Berth de Sourmeville.
Il Dramma di Bretagna: terzo volume della trilogia. Yvonne Pereira, ora come Andréa de Guzman, non supporta i conflitti e si suicida con l’impiccagione.
Drammi della Ossessione: questa opera medianica racchiude due novelle emozionanti, educative e edificanti, basate sulla vita reale, così come le altre. Dettata dallo spirito Bezerra de Menezes.
Ricordi della Medianità: confidenze e reminiscenze della singolare medianità con la quale lavorò Yvonne Pereira.
Sublimazione: storie commoventi nelle quali il suicidio è focalizzato nelle sue implicazioni morali e conseguenze spaventose. In questa opera Yvonne Pereira è l’incantevole Nina.
Le altre opere conosciute sono: Famiglia Spiritica; Vangeli ai Semplici; Racconti Amici; Il libro di Eneide; Cantici del Cuore Volumi I e II; Punti Dottrinari e La Legge di Dio.
Nel 1997 la FEB (Federazione Spiritica Brasiliana) lanciò l’opera Alla Luce del Consolatore, che è una collettanea di articoli scritti da Yvonne Pereira per la rivista Reformador tra gli anni 60 e 80. In questo libro, la medium mostra la vasta conoscenza dello Spiritismo.
Disincarnò il 9 marzo 1984, nell'Hospital da Lagoa, Rio de Janeiro. Dicono alcuni medium e studiosi dello Spiritismo che tutti i giorni, alle 18, ella si dirige, in compagnia di spiriti abnegati, alla valle dei suicidi, al fine di intercedere in loro favore assieme agli Spiriti Superiori, incluso quello di Maria di Nazareth...
Fonte: https://ceacs.wordpress.com/personalidades/brasileiras/yvonne-do-amaral-pereira/
(visualizzata il 26/03/2017)