Il dr. Sérgio Felipe de Oliveira ha pronunciato tali parole:
Udire voci e vedere spiriti non è un motivo per prendere farmaci per il resto della vita… Fino a quando, infine, le menti materialiste si aprono alla Nuova Era; a coloro che vogliono svegliarsi, buon viaggio; a coloro che preferiscono ancora non cambiare opinione, anche ad essi buon viaggio…
Una nuova posizione della Medicina davanti alle sfide della spiritualità
Guardate come è interessante la conferenza sulla ghiandola pineale del Dr. Sérgio Felipe de Oliveira, medico psichiatra che coordina la cattedra di Medicina e Spiritualità nell'USP (Università San Paolo, N.d.t.):
L’ossessione spirituale come malattia dell’anima è già riconosciuta dalla Medicina. In articoli anteriori, ho scritto che l’ossessione spirituale, nella qualità di malattia dell’anima, non era ancora catalogata nei compendi di Medicina, perché questa si struttura in una visione cartesiana, puramente organicista dell’Essere e, con ciò, non teneva in considerazione l’esistenza dell’anima, dello spirito. Frattanto, voglio rettificare, aggiornare i lettori dei miei articoli con questa informazione, giacché, dal 1998, l’Organizzazione Mondiale della Salute (OMS) ha incluso il benessere spirituale come una delle definizioni di salute, a fianco dell’aspetto fisico, mentale e sociale. Prima, l’OMS definiva salute come lo stato di completo benessere biologico, psicologico e sociale dell’individuo e non considerava il benessere spirituale, cioè la sofferenza dell’anima; aveva, pertanto, una visione riduzionista, organicista della natura umana, non vedendola nella sua totalità: mente, corpo e spirito.
Ma, dopo quell’anno, essa passò a definire salute come lo stato di completo benessere dell’essere umano integrale: biologico, psicologico e spirituale.
In questa forma, l’ossessione spirituale passò ufficialmente ad essere conosciuta in Medicina come possessione e stato di trance, che è un item dell’ICD ‒ Codice Internazionale delle Malattie ‒ che permette la diagnosi dell’interferenza spirituale ossessiva.
L’ICD 10, item F.44.3, definisce lo stato di trance e la possessione come la perdita transitoria dell’identità con il mantenimento della coscienza dell’ambiente, facendo la distinzione tra quelli normali, ossia quelli che accadono per incorporazione o attuazione degli spiriti, e quelli che sono patologici, provocati da una malattia.
I casi, per esempio, in cui la persona entra in trance durante i culti religiosi e le sessioni medianiche non sono considerati malattia. In questo aspetto, l’allucinazione è un sintomo che può sorgere tanto nei disturbi mentali psichiatrici ‒ in quel caso, sarebbe una malattia, un disturbo dissociativo psicotico o ciò che popolarmente si chiama pazzia come anche nell’interferenza di un essere disincarnato, l’ossessione spirituale.
Pertanto, la Psichiatria già fa la distinzione tra lo stato di trance normale e quello degli psicotici che sarebbero anormali o malati.
Il manuale di statistica di Disordini mentali dell’Associazione Americana di Psichiatria ‒ DSM IV ‒ avvisa che il medico deve fare attenzione a non diagnosticare in forma sbagliata come allucinazione o psicosi, casi di persone di determinate comunità religiose che dicono di vedere o udire spiriti di persone morte, perché ciò può non significare una allucinazione o pazzia.
Nella Facoltà di Medicina dell’USP, il dr. Sérgio Felipe de Oliveira è un medico che coordina il corso (oggi obbligatorio) di Medicina e Spiritualità.
In Psicologia, Carl Gustav Jung, discepolo di Freud, studiò il caso di una medium che riceveva spiriti con l’incorporazione nelle sessioni spiritiche.
Nella pratica, sebbene il Codice Internazionale di Malattie (ICD) sia conosciuto in tutto il mondo, purtroppo ciò che ancora si percepisce è che molti medici etichettano tutte le persone che dicono di udire voci o vedere spiriti come psicotiche e le trattano con medicinali pesanti per il resto delle loro vite.
Nella mia pratica clinica (praticata anche da Ian Stevenson), la grande maggioranza dei pazienti, etichettati dagli psichiatri come “psicotici” per l’udire voci (chiaroudienza) o vedere spiriti (chiaroveggenza), in verità, sono medium con uno squilibrio medianico, e non con uno squilibrio mentale, psichiatrico.
Molti di quei pazienti potrebbero essere curati a partire dal momento in cui avremo una Medicina che prende in considerazione l’Essere Integrale.
Pertanto, l’ossessione spirituale come un’infermità dell’anima, merita di essere studiata in forma seria ed approfondita perché possiamo migliorare la qualità di vita dell’infermo.
Testo di Osvaldo Shimoda. Con la collaborazione di CEECAL (Centro de Estudos Espíritas Caminho da Luz). Portale: http://ceecal.com/
Traduzione dal portoghese.
Nota finale dell'Associazione Giordano Bruno: nel 2013 l'American Psychiatric Association (APA) ha rinnovato con modifiche importanti la classificazione "Disturbo dissociativo dell'identità" nel DSM V. Data la sua importanza nella corretta comprensione dei fenomeni, ne raccomandiamo la lettura (e lo studio) integrale: Dissociative Identity Disorder - Diagnostic Criteria 300.14 (F44.81) https://cdn.website-editor.net/30f11123991548a0af708722d458e476/files/uploaded/DSM%2520V.pdf (pp. 292-8).