Il maggiore e più prolifico medium psicografo del mondo di ogni tempo, Francisco Cândido Xavier, nacque a Pedro Leopoldo, un modesto paese nello Stato di Minas Gerais, Brasile, il 2 aprile 1910. Visse, a partire dal 1959, a Uberaba, nello stesso Stato, e disincarnò il 30 giugno 2002, giorno in cui il Brasile si consacrò pentacampione mondiale di calcio. Il suo trapasso occorse pacificamente, nella sua casa, ove fu trovato sereno, ancora in atteggiamento di preghiera a Dio. Conforme a quanto rivelò agli amici più intimi, aveva il desiderio di partire in un giorno in cui il “popolo brasiliano sarebbe stato molto felice”.
Completò solo la scuola elementare. I genitori erano João Cȃndido Xavier e Maria João de Deus, disincarnati nel 1960 e nel 1915 rispettivamente. La sua infanzia fu difficile; fu un cassiere di magazzino e un modesto funzionario pubblico, in pensione dal 1958.
L’8 luglio 1927 partecipa alla sua prima riunione spiritica. Fino al 1931 riceve molte poesie e messaggi, molti dei quali furono pubblicati a mezzo stampa, all’insaputa del medium, in giornali e riviste, come di paternità di F. Xavier. In quello stesso anno, vede, per la prima volta, lo Spirito Emmanuel, il suo inseparabile mentore spirituale fino ad oggi.
Dai quattro anni di età il bambino Chico ebbe la sua vita segnata da singolari manifestazioni. Suo padre arrivò, inoltre, a credere che il suo vero figlio era stato cambiato con un altro… Quel suo figlio era strano!
Di formazione cattolica, il ragazzo pregava con estrema devozione, conforme a quanto gli insegnò la Sig.ra Maria João de Deus, la cara mammina, che lo avrebbe lasciato orfano a cinque anni. Tra grandi conflitti ed estreme difficoltà, il bambino cresceva sempre puro e sempre buono, incapace di una parola oscena, di un gesto di disobbedienza. Le “ombre” amiche, però, non lo lasciavano…
Conversava con la mammina disincarnata, udiva voci confortatrici. A scuola, sentiva la presenza di esse, che lo aiutavano nei compiti abituali. Di certo i suoi primi anni lo marcarono profondamente; egli non li dimenticò mai… La necessità di lavorare fin da subito per aiutare nelle spese domestiche fu, nella sua vita, come egli stesso dice, una benedizione indefinibile.
Sì, la malattia sarebbe pure venuta precocemente a fargli compagnia. Prima ai polmoni, quando lavorava nel tessile; dopo agli occhi; adesso c’è l’angina.
Chico Xavier iniziò, pubblicamente, il suo mandato medianico l’8 luglio 1927, a Pedro Leopoldo. A 17 anni, ricevette le prime pagine medianiche. In una notte memorabile, gli Spiriti diedero inizio ad uno dei lavori più belli di tutta la storia dell’umanità. Diciassette fogli di carta furono riempiti, celermente, che vertevano sui doveri dello spiritista-cristiano.
Deponimento di Chico Xavier: “[…] Era una notte quasi gelata e i compagni che si accomodavano uniti alla tavola seguirono i movimenti del mio braccio, curiosi e commossi. La sala non era grande, ma, all’inizio della prima trasmissione di un comunicato dall’Aldilà, per mio intermedio, mi sentii fuori dal mio stesso corpo fisico, sebbene unito ad esso. Frattanto, man mano che il messaggero scriveva le diciassette pagine che ci dedicò, la mia visione abituale sperimentò una significativa alterazione. Le pareti che ci limitavano lo spazio scomparvero. Il tetto era come se si disfacesse e, fissando lo sguardo verso l’alto, potevo vedere le stelle che luccicavano nell’oscurità della notte. Intanto, spostando rapidamente lo sguardo nell’ambiente, notai che tutta un’assemblea di entità amiche mi fissavano con simpatia e bontà, nella cui espressione indovinavo, per telepatia spontanea, che mi incoraggiavano in silenzio di fronte al lavoro che doveva essere realizzato, soprattutto, mi animavano perché non temessi nulla quanto al cammino da percorrere.”
Lo Spirito Emmanuel, nei primordi della medianità di Chico Xavier, gli diede due orientamenti basici per il lavoro che avrebbe dovuto disimpegnare. Fuori di ciascuno di essi, tutto sarebbe un fallimento. Ecco il primo- – “Sei tu realmente disposto a lavorare nella medianità con Gesù? Si, se i buoni spiriti non mi abbandonano… – rispose il medium. – Non sarai senza sostegno – gli disse Emmanuel – ma per questo è necessario che tu lavori, studi e ti sforzi nel bene. – E lei signore pensa che io sia in condizione di accettare l’impegno? – rispose Chico. – Perfettamente, sempre che tu cerchi di rispettare i tre punti basici per il Servizio… Poiché il protettore tacque, il ragazzo chiese: – Qual è il primo? La risposta venne ferma: – Disciplina. – E il secondo? – Disciplina. – E il terzo? – Disciplina.”
Il secondo più importante orientamento di Emmanuel per il medium è così ricordato: – “Mi ricordo che in uno dei primi contatti con me, egli mi avvertì che pretendeva lavorare al mio fianco, per lungo tempo, ma che io avrei dovuto, soprattutto, cercare gli insegnamenti di Gesù e le lezioni di Allan Kardec, e disse anche che, se un giorno, lui, Emmanuel, mi avesse consigliato qualcosa che non fosse in accordo con le parole di Gesù e di Kardec, io avrei dovuto restare con Gesù e Kardec, cercando di dimenticarlo.”
Nel 1932 la FEB pubblica il suo primo libro, il famoso Parnaso de Além-Túmulo (trad. Parnaso dell’Oltretomba); oggi si contano 416 libri psicografati. Molti di essi sono stati tradotti e pubblicati in castigliano, esperanto, francese, inglese, giapponese, greco, etc. Dalla morale illibata, realmente umile e semplice, Chico Xavier giammai trasse profitto, in qualche modo, dalla medianità.
La sua vita privata e pubblica è stata oggetto di ogni speculazione possibile, nell’informazione parlata, scritta e televisiva.
Epiteti e critiche ferine lo hanno colto frequentemente, e ha saputo sopportarli con vero spirito cristiano. Viaggiò con il medium Waldo Vieira negli Stati Uniti e in Europa, ove visitarono l’Inghilterra, la Francia, l’Italia, la Spagna e il Portogallo, sempre al servizio della Dottrina Spiritica.
Chico Xavier è oggi una figura di proiezione nazionale e internazionale, le sue interviste risvegliano l’attenzione di migliaia di persone, perfino estranee allo Spiritismo; è apparso in programmi televisivi, rispondendo alle domande più diverse, orientando le risposte per mezzo dei postulati spiritici. Ricevette il titolo di Cittadino Onorario di varie città: São José do Rio Preto, São Bernardo do Campo, Franca, Campinas, Santos, Catanduva, in San Paolo; Uberlândia, Araguari e Belo Horizonte, in Minas Gerais; Campos, nello Stato di Rio de Janeiro, etc.
Dei libri che psicografò si vendettero già più di dodici milioni di esemplari, solo di quelli editati dalla FEB, che sono ottantotto. Parnaso de Além-Túmulo, la prima opera pubblicata nel 1932, provocò (e comprovò) la questione dell’identificazione delle produzioni medianiche, con il pronunciarsi spontaneo dei critici, come Humberto de Campos, ancora vivo all’epoca, Agripino Grieco, severo critico letterario, di rinomanza nazionale, Zeferino Brasil, poeta gaucho, Edmundo Lys, cronista, Garcia Júnior, etc.
Prefazionando Parnaso de Além-Túmulo, scrisse Manuel Quintão: “Romanticismo, Condorismo, Parnassianesimo, Simbolismo, lì si ostentano in raffinatezze di suoni e di colori, per affermare non più soggettivamente, ma oggettivamente, la sopravvivenza dei suoi interpreti.”
I romanzi storici formano la serie romana, di Emmanuel, composta da: Há Dois Mil Anos… (trad. Duemila anni fa…), Cinqüenta Anos Depois (trad. Cinquant’anni dopo), Ave Cristo! e Paulo e Estevão (trad. Paolo e Stefano), i quali provocarono l’elaborazione del Vocabulário Histórico-geográfico dos Romances de Emmanuel (trad. Vocabolario Storico-geografico dei Romanzi di Emmanuel), di Roberto Macedo, uno studio elucidativo degli eventi storici citati nelle opere.
Di Humberto de Campos (Spirito) appare, nel 1938, il profetico e discusso Brasil, Coração do Mundo, Pátria do Evangelho (trad. Brasile, Cuore del Mondo, Patria del Vangelo), una storia del Brasile e dei fatti ad esso legati, nella dimensione spirituale.
La serie André Luiz è rivelatrice, dottrinaria e scientifica; sono opere notevoli, le quali completano, per quel che concerne la vita dopo la disincarnazione, opere anteriori, di Swedenborg, A. Jackson Davis, Cahagnet, G. Vale Owen e altri. Appartengono a questa serie: Nosso Lar (trad. La Nostra Dimora), Os Mensageiros (trad. I Messaggeri), Missionários da Luz (trad. Missionari della Luce), Obreiros da Vida Eterna (trad. Operai della Vita Eterna), No Mundo Maior (trad. Nel Mondo Maggiore), Agenda Cristã (trad. Agenda Cristiana), Libertação (trad. Liberazione), Entre a Terra e o Céu (trad. Tra la Terra e il Cielo), Nos Domínios da Mediunidade (trad. Nei Domini della Medianità), Ação e Reação (trad. Azione e Reazione), Evolução em dois Mundos (trad. Evoluzione in Due Mondi), Mecanismos da Mediunidade (trad. Meccanismi della Medianità), Conduta Espírita (trad. Condotta Spiritica), Sexo e Destino (trad. Sesso e Destino), Desobsessão (trad. Disossessione), E a Vida Continua… (trad. E la Vita Continua…).
La straordinaria capacità medianica di Chico Xavier è comprovata dalla grande quantità di autori spirituali della più elevata categoria, che per suo intermedio si manifestano. Vari suoi libri furono adattati per l’inscenamento sul palco e sottoforma di serial radiofonici e televisivi. Il dono medianico più conosciuto di Francisco Xavier è quello psicografico. Tuttavia non è l’unico. Egli ha, e le esercita costantemente, altre medianità, quali: psicofonia, veggenza, audienza, di ricette, e altre.
La sua vita, veramente apostolica, il medium la dedicò ai sofferenti e bisognosi, provenienti da luoghi lontani, e pure alle attività medianiche, per le quali non accetta, in modo assoluto, qualsiasi specie di paga. I diritti d’autore egli li ha ceduti graziosamente a varie Case Editrici e Case Spiritiche, fin dal primo libro. La sua vita e la sua opera sono state oggetto di numerose interviste radiofoniche e televisive così come di commenti su giornali e riviste, spiritiche o no, e su libri.
Nel compito medianico: Domanda – “Nel tuo primo incontro con Emmanuel, egli enfatizzò molto la disciplina. Avrebbe forse detto qualcos’altro?” Risposta – “Dopo aver ricordato la disciplina come elemento indispensabile a un buon compito medianico, egli mi disse: ‘Dobbiamo realizzare qualcosa’. Chiesi da parte mia cosa sarebbe questo qualcosa, e il benefattore chiarì: ‘Trenta libri per cominciare!’ Considerai, allora: come valutare questa informazione se siamo una famiglia senza grandi mezzi, all’infuori del nostro stesso lavoro quotidiano, e la pubblicazione di un libro richiede denaro!… Giacché mio padre vendeva biglietti della lotteria, aggiunsi: forse che mio padre avrà molta fortuna? Emmanuel rispose: ‘Nulla di ciò. La maggior fortuna è quella del lavoro con la fede viva nella Provvidenza di Dio. I libri arriveranno attraverso vie insperate!’
Qualche tempo dopo, in seguito all’invio delle poesie di Parnaso de Além-Túmulo ad uno dei direttori della Federazione Spiritica Brasiliana, si ebbe la grata sorpresa di vedere il libro accettato e pubblicato, nel 1932. A questo libro ne seguirono altri e, nel 1947, raggiungemmo la quota di 30 libri. Fummo molto contenti e chiesi all’amico spirituale se il compito era terminato. Egli, allora, considerò, sorridendo: ‘Adesso cominciamo una nuova serie di trenta volumi!’ Nel 1958, lo interrogai nuovamente per sapere se il lavoro fosse finito. I sessanta libri erano stati pubblicati e io mi trovavo in fase di trasferimento verso la città di Uberaba, ove giunsi il 5 gennaio 1959. Il grande benefattore mi spiegò, con pazienza: ‘Tu chiedesti, a Pedro Leopoldo, se il nostro compito era completato e voglio informarti che i mentori della Vita Maggiore, davanti ai quali devo a mia volta essere disciplinato, mi avvertirono che dobbiamo arrivare al limite di cento libri.’ Fui molto ammirato e i compiti proseguirono.
Quando raggiungemmo il novero di cento volumi pubblicati, tornai a consultarlo sul termine dei nostri impegni. Egli chiarì, con bontà: ‘Tu non devi pensare di agire e lavorare con tanta fretta. Ora, sono obbligato a dirti che i mentori della Vita Superiore, che ci orientano, proferirono una certa istruzione che determina la tua attuale reincarnazione come espropriata a beneficio della divulgazione dei principi spiritico-cristiani, e la tua esistenza permarrà, dal punto di vista fisico, a disposizione delle entità spirituali che possono collaborare nell’esecuzione dei messaggi e dei libri, fin quando il tuo corpo si mostri atto alle nostre attività.’
Molto deluso, chiesi: ‘quindi devo lavorare nella ricezione di messaggi e libri dal mondo spirituale fino alla fine della mia vita attuale?’ Emmanuel accentuò: ‘Sì, non abbiamo altra alternativa!’ Naturalmente, impressionato con ciò che diceva, tornai a interrogare: ‘E se io non volessi, giacché la Dottrina Spiritica insegna che siamo detentori del libero arbitrio per decidere circa i nostri stessi cammini?’ Emmanuel, allora, fece un sorriso di benevolenza paterna e mi fece sapere: ‘L’istruzione a cui mi riferisco è simile a un decreto di espropriazione, quando viene lanciato da un’autorità nella Terra. Se tu ricuserai il servizio a cui mi riferisco, secondo quanto credo, gli orientatori di questa opera, in base alla quale noi ci dedichiamo al Cristianesimo Redivivo, certamente avranno sufficiente autorità per ritirarti dal tuo attuale corpo fisico!’ Quando io udii la sua dichiarazione, tacqui per pensare alla gravità dell’argomento, e continuo a lavorare, senza la minima aspettativa di interrompere o difficoltare ciò che passai a chiamare “Disegni di Sopra.”
(Fonte: </>O Espírita Mineiro (trad. Lo Spiritista Minero), numero 205, aprile/maggio/giugno 1988.)
Parole di Chico Xavier nel completare quaranta anni di medianità: “Questi quaranta anni di medianità passarono per il mio cuore come se fossero un sogno buono. Furono quaranta anni di molta allegria, nei cui cammini, fatti di minuti e di ore e di giorni, trovai soltanto benefici, felicità, speranza, ottimismo, incoraggiamento da parte di tutti coloro che il Signore mi concesse, dai familiari, fratelli, amici e compagni.
Quaranta anni di felicità per i quali ringrazio Dio nei vostri cuori, perché sento che Dio me li concesse nei vostri cuori, che rappresentano molti altri cuori che sono al di fuori di noi. Ora, sento che Dio mi concesse per vostro intermedio una vita toccata da allegrie e benedizioni, come io non avrei potuto ricevere in nessun altro settore di lavoro nell’Umanità. Vi bacio, così, le mani, i cuori. Quanto al libro, devo dire che, una volta, molti anni fa, cercando il contatto con lo Spirito del nostro benefattore Emmanuel, nei pressi di una vecchia diga, nella terra che mi diede la culla nella presente incarnazione, molte volte giungevo in quel luogo, di mattina, prima dell’alba. E quando il giorno arrivava di nuovo, fosse con il sole, fosse con la pioggia, là si trovava, non molto lontano da me, una piccola palude. Questa palude, poco a poco si colmò di fiori, per misericordia di Dio, naturalmente. E molte anime buone, cuori cari, che passavano per lo stesso percorso in cui noi pregavamo, coglievano questi fiori e li portavano con sé in un trasporto di allegria e incantamento. Mentre la palude era sempre la stessa palude. Naturalmente, aspettando pure per la misericordia di Dio, per trasformarsi in terra vantaggiosa e più utile.
Credo che in questi momenti, in cui odo le parole di quei cuori meravigliosi, che usarono il verbo per commentare l’apparizione di questi cento libri, ora centodue libri, ricordo quel quadro che mai mi uscì dalla memoria, per dirvi che mi sento nella condizione della palude che, per la misericordia di Dio, un giorno ricevette quei fiori che sono i libri e che appartengono molto più a voialtri che a me.
Supplico, così, tutti i compagni, che mi aiutino attraverso la preghiera, perché la lotta naturale della vita possa drenare la terra pantanosa che ancora sono, nell’intimità del mio cuore, perché io possa un giorno servire Dio, in conformità con i doveri che la Sua infinita misericordia mi tracciò. E chiedo, quindi, il permesso, in segno di ringraziameto, giacché non ho parole per esprimere la mia gratitudine. Vi chiedo, a tutti, il permesso di chiudere le mie parole senza pretese, con la preghiera che il Nostro Signore Gesù Cristo ci consegnò”.
(Fonte: O Espírita Mineiro (trad. Lo Spiritista Minero), numero 137, aprile/maggio/giugno 1970.)
Nel 1997, Chico Xavier compì settant’anni di incessante attività medianica, della maggiore significazione spirituale, in favore dell’Umanità, comprendendo i suoi più diversi segmenti.
Francisco Cândido Xavier psicografò più di quattrocento opere medianiche, di centinaia di autori spirituali, abbracciando i più diversi e vari argomenti, tra poesie, romanzi, racconti, cronache, storia generale e del Brasile, scienza, religione, filosofia, letteratura infantile, etc. Fedele al principio Cristico del “date gratuitamente ciò che gratuitamente riceveste”, giammai usufruì dei diritti autoriali provenienti dal suo straordinario dono medianico, sempre, al contrario, cedendoli, nell’ufficio notarile, a case editrici di divulgazione spiritica e innumerevoli opere assistenziali.
Chico Xavier partì, ma la testimonianza della sua esistenza permarrà come direttrice sicura per tutti quelli che sposano gli ideali spiritici e cristiani, soprattutto per coloro che, volontariamente, si vedono impegnati nel difficile compito dell’intercambio medianico. La sua umiltà castigata e il suo distacco, difficilmente compresi perfino da molti confratelli, fu la più notevole e marcante esteriorizzazione della grandiosità del suo spirito.
La verità è che dopo Allan Kardec, Chico Xavier rappresentò sempre l’albero della rivelazione spiritica, che fu trasportata dalla Francia al Brasile. La sua opera medianica sintetizza un’inestimabile eredità per le generazioni future. Come degni missionari del mondo spirituale, Chico e Kardec si identificano su molti punti, soprattutto nella non comune capacità di produzione letteraria. Entrambi lasciarono una vastissima opera di inusitato contenuto morale-culturale. È notevole anche l’assoluta fedeltà agli impegni spirituali assunti, così come al perfetto equilibrio del triplice aspetto dottrinario dello Spiritismo.
Un’altra particolarità in comune tra i due fu quella di non abbassarsi mai al livello dei loro oppositori e nemici gratuiti, mantenendosi sempre molto al di sopra, con dignità e fraternità. Fortificati nella più pura morale cristiana diedero la loro testimonianza di servizio incondizionato all’umanità, credendo veramente nella forza delicata e trasformatrice del bene che li motivava. La grandezza di Chico, come anche quella di Kardec, possono essere valutate chiaramente nella testimonianza esplicita delle loro vite e loro opere, perché da buoni alberi si colgono solamente buoni frutti.
Entrambi rappresentano uno straordinario riferimento per il ridirezionamento spirituale dell’uomo tormentato dei giorni nostri. Personificano una nitida concessione della misericordia divina per il chiarimento delle cogitazioni delle nostre menti e cuori. Nel triste palco del mondo, in questi ultimi tempi, le voci di Chico e Kardec furono quelle che echeggiarono nella maniera più spoglia e cristallina il clamore rivitalizzatore del cristianesimo, “in Spirito di Verità”, come lasciò intravedere il divino Maestro.
Cari Fratelli, a cinque anni questo bambino ebbe la sua prima visione. Dietro un banano, vide e udì la voce della sua cara mammina (Sig.ra Maria de São Joã de Deus) e disse: “Mamma, resta con me… Portami con te…” Così cominciò la medianità del bambino Francisco.
Era l’8 luglio 1927 quando il giovane Francisco riceveva la sua prima psicografia e, nel 1932, fu pubblicato il suo primo libro Parnaso de Além-Túmulo, spaventando così tutti, poiché con solo il quarto anno di elementare riceve messaggi di grandi volti della nostra Letteratura Brasiliana. Oggi, con 416 libri già pubblicati, abbiamo nostalgia di Chico Xavier, anche se sappiamo che egli continua il suo compito a fianco di Gesù.
Noi del Grupo Espírita da Prece de Chico Xavier (trad. Gruppo Spiritico della Preghiera di Chico Xavier), che accompagnammo per molti anni l’edificatore dell’amore nei suoi lavori, non avremmo potuto tralasciare di omaggiarlo. Chiediamo a tutti i compagni di ideali e agli amici del nostro caro Chico, che in questa data tanto significativa, facciamo una grande corrente ecumenica, chiedendo alla nostra Madre Santissima e al nostro fratello maggiore Gesù, che continuino a dargli le forze che egli ci lasciò e che proceda trasmettendo a tutti i suoi esempi Cristiani, continuando la sua sublime missione: dare a tutti noi la sua parola di coraggio, fiducia e fede, di questo Apostolo del nostro Divino Amato Gesù.
Nonostante i problemi e dal momento che aveva una missione da disimpegnare nei confronti dell’umanità, Chico Xavier ebbe cinque moratorie, e ciò sta ad indicare quanto egli fosse ed è importante per tutta l’umanità, un vero emissario di Gesù.
Brani tratti dal libro digitale Francisco Cȃndido Xavier – Traços bibliográficos (trad. Francisco Cȃndido Xavier – Tratti bibliografici), pubblicato dalla Federazione Spiritica Brasiliana – FEB.
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